domenica 8 giugno 2008

"Io vivo al campo" storie di bambini rom a Milano


La mostra di disegni “Io vivo al campo” storie di bambini rom a Milano nasce dall’esperienza delle Scuole della Pace, centri pomeridiani della Comunità di Sant’Egidio, frequentati da minori rom, italiani e stranieri.


(Continua a leggere... nei commenti)

5 commenti:

redazione ha detto...

E’ un viaggio nella vita delle famiglie rom in alcuni quartieri della città tra integrazione e discriminazione, tra accoglienza e disprezzo. Un’occasione per ascoltare la voce dei bambini rom, protagonisti inapparenti e inascoltati di tanti episodi di cronaca. La mostra non pretende di affrontare la “questione rom”, che è all’attenzione delle istituzioni nel nostro paese, né suggerire soluzioni semplicistiche a una non facile integrazione, ma solo proporre il punto di vista dei bambini.I disegni raccontano le difficoltà del vivere in un campo nomadi, ma anche la voglia di andare a scuola e le speranze per il futuro. Attraverso gli occhi dei bambini, la mostra affronta i temi della convivenza e degli attuali conflitti nelle città. Sono ritratti momenti drammatici come lo sgombero o l’incendio del proprio campo e momenti più quotidiani come la vita a scuola e alla Scuola della Pace. Oltre ai disegni, sono state raccolte le frasi e gli scritti dei bambini. Una sezione è dedicata ai progetti di solidarietà verso l’Africa a cui i bambini rom della Scuola della Pace aderiscono, impegnandosi per aiutare bambini più poveri di loro.

redazione ha detto...

La mostra, disponibile anche su cd, verrà esposta a Milano nei giorni 15-16 dicembre 2007, in Piazza San Carlo, nell’ambito del “Rigiocattolo per l’Africa 2007”.

Per richiedere il cd della mostra inserire un commento

redazione ha detto...

Rassegna stampa: "IO VIVO AL CAMPO"

Da “REPUBBLICA” Milano di mercoledì 21 novembre 2007

di Zita Dazzi

Racconti e schizzi dei rom selezionati dalla Comunità di Sant’Egidio

PAURE E SOGNI NEI DISEGNI DEI PICCOLI FIGLI DEL VENTO

Va in mostra la vita delle favela

Sono bambini che crescono nelle baracche, in mezzo al fango e ai topi, fagotti in braccio ai fratelli di pochi anni più grandi. Bambini che invece di frequentare l’asilo, vanno con la mamma a chiedere l’elemosina ai semafori. E frequentano la scuola quando va bene, quando non devono vagare per le periferie, inseguiti dalle ruspe e dalla paura della gente. Sono i piccoli rom, i figli dei 7-10.000 zingari che vivono nei campi nomadi autorizzati e nelle sterminate, spaventose favelas della periferia. Gli educatori della Comunità di Sant’Egidio, che vanno in tanti di questi insediamenti a fare volontariato, hanno raccolto centinaia di disegni dei piccoli figli del vento e ne hanno fatto una selezione che sarà in mostra il 15 e il 16 dicembre in piazza San Carlo, nell’ambito della raccolta benefica “Rigiocattolo per l’Africa”.
C’è tutta la vita e la disperazione che la matita di un bambino può raccontare nei disegni collezionati dalla Comunità di Sant’Egidio nel corso delll’ultimo anno. Ci sono i fatti di cronaca che hanno tenuto banco per mesi sui giornali, a cominciare dalla sgombero di via Ripamonti nel dicembre di un anno fa, con la decisione di ospitare poi gli sfollati in una tendopoli ad Opera. Nell’immagine colorata col pennarello dal romeno Gabi, 10 anni, che nello sgombero aveva perso la cartella, c’è una specie di didascalia piena di punti interrogativi: “E adesso dove andiamo? E poi ci mandano via ancora? Che cosa dico alla maestra domani?”. Noris, anche lui arrivato dalla Romania, 8 anni, disegna una grande gru gialla che abbatte due casette di legno, con dietro un bambino che parla attraverso un fumetto: “No”, dice. Liduta, 8 anni, disegna le tende verdi, che aveva montato la protezione civile su indicazione del Comune e di don Virginio Colmegna. Piove sulle tende e il titolo spiega: “Il giorno più brutto”. Liduta ha aggiunto: “Faceva molto freddo, nelle tende di Opera. E tante persone intorno mi dicevano brutte parole. Avevo paura”. Non ci sono disegni delle tende date alle fiamme dopo un corteo di protesta dei cittadini, ma Lorenz, 9 anni, immagina una casa che brucia – “Vorrei una città dove non muoiono i bambini nei campi rom” – e lo dedica a Elena, 4 anni, morta a Chiaravalle, il primo maggio scorso.
Ogni disegno è un piccolo racconto, con lo stuolo delle “baracchine”, i topi grandi come gatti, i bagni chimici, il fumo delle stufe a gasolio, il buio delle notti all’addiaccio, i gas di scarico agli incroci dove i padri lavano i vetri delle auto. Ma non ci sono solo il freddo, la miseria e la paura in questi disegni. Ci sono anche la speranza per il futuro, rappresentato dai banchi della “scuola della pace” della Comunità di Sant’Egidio e dallo scuolabus del Comune che porta i piccoli delle favela nelle classi delle elementari milanesi dove ogni giorno sidìedono circa 500 alunni rom e synti.

(immagini dei disegni)

NORIS 8 ANNI
“Ho paura che ci mandano via” scrive uno dei bambini che viveva nel campo di via Ripamonti, sgomberato nel dicembre di un anno fa . La ruspa abbatte le baracche, molti dei rom restano senza niente. Il piccolo disegnatore perde la cartella con i quaderni della scuola che frequentava.
Oggi Noris è tornato in classe grazie al lavoro dei volontari della Comunità di Sant’Egidio.

LIDUTA, 8 ANNI.
Erano molti i bambinio nel gruppo di 63 rom ospitati in una improvvisata tendopoli a Opera dalla protezione civile. Ma alla protesta di un centinaio di residenti , seguì un icnendio delle tende e un nuovo esodo.

LORENZ, 9 ANNI.
Dedicato a una bambina rom di 4 anni morta l’anno scorso in una baracca di Chiaravalle, questo disegno mostra uno degli incubi ricorrenti dei figli degli zingari.: quello degli incendi che distruggono gli accampamenti.

Unknown ha detto...

Complimenti per l'iniziativa, mi sembra un modo molto delicato di affrontare un argomento spinoso come questo. Sono una studentessa di teatro, e proprio in questo periodo sto preparando la regia di uno spettacolo teatrale sui rom. Per questo sarei molto interessata ad avere il cd. Come devo fare? Potrei anche venire a prenderla di persona a Milano, visto che vivo lì. Vi ringrazio, Beatrice Sarosiek saro.bea@gmail.com

Anonimo ha detto...

Sono una studentessa che sta svolgendo il percorso di tirocinio in una scuola milanese con un'alta presenza di bambini rom. Sarei molto interessata ad avere il cd della vostra mostra, in quanto dovrò progettare un percorso didattico riguardante la cultura rom.
Come posso avere il vostro cd?
Posso venire a ritirarlo a Milano..
email: winniepaolapooh@tiscali.it
Vi ringrazio anticipatamente!