Da oltre 20 anni il Nord Uganda è insanguinato da una guerra civile (100.000 vittime, 2.000.000 sfollati), tristemente nota per l'utilizzo di bambini soldato.
Il 23 febbario 2008 è stato firmato l'accordo di cessate il fuoco definitivo: si tratta di un passo decisivo verso la pace, che appare ormai prossima.
Dal 14 luglio 2006, data di inizio dei Juba Peace Talks, la Comunità di Sant'Egidio è presente alle trattative per la pace con lo stesso spirito delle trattative di pace del Mozambico del 1992.
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4 commenti:
da www.santegidio.org
Firmato oggi, 23 febbraio a Juba
l'ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO DEFINITIVO
tra il Governo Ugandese e la Lord Resistance Army
Dopo oltre 20 anni dall'inizio del terribile conflitto che affligge il Nord Uganda, che ha provocato più di 100.000 vittime e ha costretto circa 2 milioni di persone nei campi profughi del Nord Uganda, è stato firmato a Juba, capitale del Sud Sudan, il CESSATE IL FUOCO definitivo tra il Governo Ugandese e la Lord Resistance Army.
Si tratta di un ulteriore e decisivo passo verso l'accordo generale di pace che ormai appare prossimo.
Dal 14 luglio 2006, data dell'inizio dei Juba Peace Talks, la Comunità di Sant'Egidio è presente alla trattativa e collabora con il GoSS (governo del Sud Sudan) nella facilitazione al processo di pace per il nord Uganda.
Nell'ultima fase dei colloqui, iniziata circa un mese fa, si è proceduto alla firma del protocollo III, su giustizia e riconciliazione. Da qualche settimana sono presenti ai lavori anche osservatori dell'UE e degli USA, oltre a quelli di Mozambico, Sud Africa, RDC e Tanzania.
L'accordo di cessate il fuoco prevede tra l'altro:
- il raggruppamento dell' LRA/M nell'area di Ri-kwangba, sulla frontiera tra RDC e Sud Sudan
- una buffer zone di 15 km di raggio
- monitoraggio della zona da parte dell'esercito Sud Sudanese, SPLA
- disarmo da parte di forze imparziali
- Ceasefire Monitoring Team composto dalla mediazione e da rappresentanti delle parti e degli osservatori africani.
da www.misna.org
UGANDA
3/3/2008 12.01
TREGUA ESTESA IN ATTESA DELL'ACCORDO DI PACE
È stata firmata nel fine settimana un'ulteriore estensione della tregua tra governo ugandese e i ribelli dell'Esercito di resistenza del signore (Lra: Lord's resistance army), protagonisti del ventennale conflitto nel nord dell'Uganda. "L'accordo per la cessazione delle ostilità (scaduto venerdì, ndr) è esteso fino all'applicazione del cessate il fuoco permanente e in ogni caso non oltre il 28 marzo, data entro la quale dovrebbe essere firmato l'accordo di pace definitivo" si legge nel documento ufficiale siglato sabato dalle due delegazioni presenti a Juba, la capitale del Sud Sudan dove da quasi due anni si svolgono i negoziati di pace per l'Uganda. Dopo la firma di sabato, i mediatori hanno sospeso i negoziati, aggiornandoli al 12 marzo prossimo, quando le parti dovrebbero rivedersi per mettere a punto gli ultimi dettagli prima della firma ufficiale della pace. Con l'intesa raggiunta venerdì notte sul protocollo relativo a disarmo, smobilitazione e reinserimento sociale dei ribelli, governo e Lra hanno concluso l'iter negoziale formale.
altre notizie sui precedenti passi del processo di pace in Uganda
http://www.santegidio.org/news/comunicati/2008/0223_uganda_IT.htm
Sulla buona riuscita dei colloqui di pace in Uganda , pendono due grosse incognite. La prima riguarda la richiesta da parte del leader dell'LRA Joseph Kony dell'amnisia totale per se e per tutti i suoi sottoposti. Amnistia che ignorerebbe anche condanne e capi di accusa internazionali su un uomo considerato da tutti come criminale di guerra.
Il secondo punto riguarda la situazione di anarchia e di profonda instabilità del DR Congo. Il paese, in cui tra l'altro risiede il campo base di Kony è ancor oggi devastato da conflitti tra divrsi gruppi paramilitari e non nella sua regione est (estremamente ricca di minerali, dimananti e materie prime). Dal Ruanda allo stesso Uganda, tutti i processi di stabilizzazione e pacificazione dell'area dei grandi laghi devono necessariamente passare per il futuro del Congo.
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