In occasione della Memoria della deportazione degli ebrei dalla Stazione Centrale di Milano (30 gennaio 1944) un coro formato da bambini e adolescenti rom della Scuola della Pace ha ricordato con un canto popolare il Porrajmos, lo sterminio di oltre 600.000 zingari nei lager nazisti.
Anche quest’anno le note di Gelem gelem, canzone popolare composta durante la prigionia da alcuni deportati rom, hanno accompagnato la testimonianza di Liliana Segre e ricordato le ferite profonde sofferte dalle popolazioni sinte e rom nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il coro dei bambini è nato nel gennaio 2007 tra le tende di Opera allestite dalla protezione civile per ospitare alcune famiglie romene sgomberate dal loro campo e ha voluto essere una voce di pace a seguito di alcuni gravi episodi di anti-ziganismo. Per questo in entrambe le edizioni della “memoria milanese” il coro ha raccolto bambini rom di diversa provenienza: romena, bosniaca, montenegrina. La coscienza del razzismo e del disprezzo subito si è fatta memoria del dolore che ha segnato la vita di molti rom e deportati durante il nazismo. La musica è stato il mezzo per ridare voce e dignità a bambini che normalmente nessuno ascolta. Il coro proseguirà questa esperienza continuando a portare la propria testimonianza di pace e solidarietà nella città di Milano.
"Amori bicolori. Racconti" di M. Masri, I. Mubiayi, Z. Qifeng, I. Scego
"Bilal. Il mio viaggio da infiltrato nel mercato dei nuovi schiavi" di Fabrizio Gatti
"Convivere" di Andrea Riccardi
"Dead Man Walkin" di Sister Helen Prejean
"Disintegrati. Storia corale di una generazione di immigrati" di A. Djouder
"Eloi, Eloi" di A. Custovic
"Eurafrica" di Mario Marazziti e Andrea Riccardi
"E’ la vita, dolcezza" di G. Kuruvilla
"Italiani a metà. Giovani stranieri crescono" di R. Ricucci
"Italiani per vocazione" di I. Scego
"L'identità" di Amin Maalouf
"L'orda, quando gli albanesi eravamo noi" di Gian Antonio Stella
"La città avrà i miei occhi" di D. Cologna, A. Granata, E. Granata, C. Novak, I. Turba
"Legami di nuova generazione, Relazioni familiari e pratiche di consumo tra i giovani discendenti di migranti" di Leonini e Rebughini
"Letterature migranti e identità urbane. I centri interculturali e la promozione di spazi pubblici di espressione, narrazione e ricomposizione identitaria" di M. Traversi, M. Ognissanti
"Londonstani" di G. Malkani
"Madre piccola" di Ali Farah
"Non chiamarmi zingaro" di Pino Petruzzelli
"Oggi forse non ammazzo nessuno. Storie minime di una giovane musulmana stranamente non terrorista" di R. Ghazy
"Oltre Babilonia" di I. Scego
"Porto il velo, adoro i Queen" di Sumaya Abdel Qader
"Quando nasci è una roulette. Giovani figli di migranti si raccontano" di I. Mubiayi, I. Scego
"Rometta e Giulieo" di J. M. Gangbo
"Salaam Italia" di K. Chaouki
"Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio" di A. Lakhous
1 commento:
POST SCRITTO DA DANILO:
Anche quest’anno le note di Gelem gelem, canzone popolare composta durante la prigionia da alcuni deportati rom, hanno accompagnato la testimonianza di Liliana Segre e ricordato le ferite profonde sofferte dalle popolazioni sinte e rom nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il coro dei bambini è nato nel gennaio 2007 tra le tende di Opera allestite dalla protezione civile per ospitare alcune famiglie romene sgomberate dal loro campo e ha voluto essere una voce di pace a seguito di alcuni gravi episodi di anti-ziganismo. Per questo in entrambe le edizioni della “memoria milanese” il coro ha raccolto bambini rom di diversa provenienza: romena, bosniaca, montenegrina. La coscienza del razzismo e del disprezzo subito si è fatta memoria del dolore che ha segnato la vita di molti rom e deportati durante il nazismo. La musica è stato il mezzo per ridare voce e dignità a bambini che normalmente nessuno ascolta. Il coro proseguirà questa esperienza continuando a portare la propria testimonianza di pace e solidarietà nella città di Milano.
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