Senza un comune destino con l'Europa, L'Africa ha poco futuro e l'Europa senza l'Africa perde parte del suo significato. L'Africa è anche il luogo delle migrazioni di ieri, di oggi e di domani.
Sabato 16 febbraio Genti di Pace-j ha incontrato Inroga, Djamila, Rita, Nina, Paula e Fatima, amici mozambicani che ci hanno parlato degli sviluppi del loro paese dopo la pace del 1992 e delle gravi alluvioni di questi mesi.
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3 commenti:
VIRGINIA HA SCRITTO:
Un incontro fra amici, fra coetanei dove si è parlato di un paese lontano che si è fatto vicino: il Mozambico. L'amicizia fra la Comunità di Sant'Egidio e questo paese è di antica data, dalla pace del 1992 mediata proprio a Sant'Egidio e proseguita attraverso il programma di lotta all'Aids DREAM. Naturale che anche i giovani di Genti di Pace-j si sentano coinvolti dal terribile alluvione che ha colpito il paese e non si siano fatti sfuggire l'occasione di sentirne il racconto da chi in quel grande paese è nato ed ha le sue radici. Poche ore per percorrere molti chilometri dalle foto che mostrano il tragico esito dell'alluvione al racconto delle proteste per l'aumento del costo dei mezzi pubblici. Un modo per sentirsi partecipi, come può accadere solo attraverso una testimonianza, di eventi lontani nel tempo e nello spazio come i festeggiamenti per la pace con le donne che ballavano per strada "la gente all'inizio non ci credeva , poi mio padre ha fatto uccidere un capretto, non ne abbiamo mangiato molto lo abbiamo offerto a tutti i vicini" e per "la possibilità di passare da una città all'altra". Storie, foto, musiche, da un paese giovane capace di mettere fine ad una guerra decennale e capace di ripudiarla.Un incontro che non nega i problemi (come è accaduto per l'alluvione su gran parte dei media europei!) ma li affronta in uno spirito di amicizia: con l'idea che si può parlare anche di tematiche forti come l'Aids, i bambini soldato, le bombe a mano... che nulla è inaffrontabile.
Inroga si è, in particolare, soffermato sulle inondazioni, provema grave e ricorrente in Mozambico, con l'aiuto di foto molto impressionanti: " le inondazioni del 2000 hanno provocato un cratere, questa zona prima era abitata, poi l'acqua ha distrutto tutte le case e queste persone che prima stavano bene ora non hanno più niente e sono state ospitate in un campo profughi a Maputo." "ora con le inondazioni di fine 2007 -ancora in corso- si è creata una nuova emergenza che coinvolge migliaia di persone ospitate nei campi profughi. Sono state distrutte anche tutte le strutture che portavano l'acqua così sono costretti a prendere quella che è a terra che è, spesso, infetta"
"Il problema è ricorrente " commenta Jamila "ogni anno va così o c'è siccità o c'è l'inondazione"
Al momento del racconto è seguito un momento di dialogo dove sono venute alla luce le speranze dei giovani di questo paese allegro e multiculturale (si è parlato dei rapporti con india e cina) venuti in Italia a condividere con noi le loro storie.
Mi colpisce l'interesse e l'impegno che la comunità di sant'Egidio ha nel seguire la storia di Mozambico, i suoi bisogni e le sue tragedie. Il Mozambico ha anche necessità di riscatto, ha orgoglio e la speranza di raggiungere lo sviluppo socio-economico attraverso il coinvolgimento dei suoi cittadini residenti all'estero, molti dei quali sono studenti, casalinghe ed alcuni anche disoccupati in progetti di formazione tecnica e crescita professionale. Finora non abbiamo informazioni di borse di studio o aiuti umanitari (economici) agli studenti e volontari mozambicani residenti in Italia, sebbene essi siano spesso disponibili a sostenere le attività della Comunità di sant'Egidio. Il popolo mozambicano ha necessità di migliorare lo stato socio-economico e non è più interessato solo alla pubblicità di fatti tragici. Vorrebbe che fossero anche pubblicizzate ed organizzate mostre di opere d'arte, musica, libri, poesie, culinaria, minerali e quanto altro, di cui il nostro paese è ricco. Capiamo che nell'intento di richiamare l'attenzione pubblica, sensibilizzare i media e raccogliere fondi,si usino solo fatti tristi e scabrosi. Non possiamo negare che la prevalenza di HIV-AIDS, le alluvioni, la siccità siano serie questioni di sanità pubblica e di aggravamento della crisi economica che attraversiamo ma dobbiamo anche fare riferimento alle soluzioni che il Governo Mozambicano, le Istituzioni internazionali, ONG e i cittadini,stiano creando, per migliorare lo stato delle cose. Crediamo che la Comunità di sant'Egidio sia veramente e seriamente amica del nostro popolo, percui chiediamo che sostenga e aiuti anche i cittadini del nostro paese residenti in Italia, con progettio seri e diretti allo sviluppo del capitale umano e alla formazione professionale, perchè possano portare soluzioni al nostro paese e non solo idee.
Ringrazio per l'attenzione e porgo i miei più rispettosi e cordiali saluti ai volontari e ai Cooperanti della Comunità di Sant'Egidio.
Un abbraccio alla comunità mozambicana residente in Italia, nella speranza che la mia voce sia servita alla creazione di fondi che portino al miglioramento delle condizioni di vita e di studio in Italia.
Grazie, a presto
Rufina de Sousa
Great blog thanks for posting this.
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